L’elettroterapia è quella pratica terapeutica che utilizza gli effetti biologici delle correnti elettriche prodotte da un generatore e applicate al corpo mediante elettrodi posizionati sulla cute. Si distingue in antalgica (antidolorifica) e di stimolazione muscolare (elettrostimolazione). Controindicazioni comuni sono: la presenza di pace-maker (stimolatori elettrici del cuore), i disturbi epilettici, la gravidanza, l’insensibilità cutanea che non permette una corretta risposta del paziente, e le lesioni/sofferenze cutanee nell’area di applicazione.
Fra le elettroterapie antalgiche quelle di più frequente applicazione sono la TENS e le correnti DIADINAMICHE.
TENS, acronimo dei termini inglesi: Transcutaneus Eletric Nervous Stimolation (stimolazione elettrica nervosa transcutanea), consiste nell’applicazione sulla cute, attraverso placche elettroconduttive, di particolari impulsi elettrici che eccitano solo le fibre nervose della sensibilità tattile riducendo la percezione del dolore. L’effetto antalgico della Tens è da attribuire all’inibizione delle terminazioni nervose coinvolte nella trasmissione nocicettiva (del dolore) secondo la teoria del controllo a cancello (gate control). L’effetto terapeutico della Tens è da attribuire anche alla liberazione di endorfine. La Tens è efficace nel ridurre le manifestazioni dolorose di molte patologie dell’apparato muscolo-scheletrico e neurologico periferico e può essere utilizzata come trattamento complementare di altre terapie mediche e fisiche. Viene applicata a frequenze e intensità diverse a seconda degli obiettivi terapeutici e del quadro patologico doloroso, con sedute di circa 30 minuti, frequenti e prolungati nel tempo poiché l’effetto antalgico tende ad esaurirsi in alcune ore.
Elettroterapia che utilizza onde con impulsi unidirezionali ed emisinusoidali a bassa frequenza. Hanno un doppio effetto sulla muscolatura e sulla sensibilità, antalgico e miorilassante, ma anche stimolante e trofico sul muscolo striato. Per evitare il fenomeno dell’assuefazione bisogna usare in ogni seduta più tipi di corrente, con sedute di breve durata. La terapia si effettua con 2 elettrodi di grandezza variabile a seconda dell’area da trattare uno applicato sulla parte dolente l’altro nelle vicinanze. E’ particolarmente efficace nei dolori muscolari della schiena, nelle tendiniti nei postumi dolorosi dei traumi articolari.
Le correnti utilizzate per la stimolazione muscolare sono di vario tipo: Rettangolare, Esponenziale, Faradica, di Kotz.
L’elettrostimolazione più efficace, in campo medicale, per la stimolazione e il potenziamento del muscolo normalmente innervato, è quella che utilizza le onde di Kotz (onde alternate, bidirezionali e sinusoidali a 2500 Hz).
Le nuove acquisizioni scientifiche e tecnologiche hanno creato altre onde (quadre, triangolari, trapezoidali, etc.) molto usate nel campo dell’allenamento sportivo, capaci di stimolare i muscoli, riducendo progressivamente l’uso della corrente sinusoidale di Kotz. Queste tecniche riescono a stimolare le fibre muscolari e non quella della sensibilità dolorifiche. Gli elettrodi devono essere posizionati in modo mirato all’estremità del ventre muscolare secondo la tecnica bipolare. Il dosaggio della corrente va effettuato lentamente sino a provocare una valida contrazione muscolare. Gli apparecchi hanno 2 o 4 uscite per potere stimolare i muscoli più grandi. L’effetto terapeutico consiste nel miglioramento del tono e trofismo muscolare, quindi nell’aumentare la forza e la massa del muscolo trattato, l’indicazione in fisioterapia si rivolge ai pazienti che hanno un'atrofia muscolare da non uso, post-intervento, dopo infortunio, dopo immobilizzazione.